Art(e)vangelo: L'anticipo di un nuovo mondo - Marco 9,2-10

Predicatore: Clay Kannard

Un paio di domeniche fa, nella nostra serie Art(e)Vangelo, abbiamo letto da Isaia 53 e abbiamo imparato che la salvezza non viene dall’estetica. Isaia ha descritto l’aspetto fisico di Gesù che, a differenza delle belle raffigurazioni che vediamo in tutta la città, si dice non avesse alcuna forma o bellezza che ci attraesse (Isa 53,2). Abbiamo imparato che la nostra attrazione per il bello non è affidabile. Quindi, non dovrebbe sorprenderci che le narrazioni dei Vangeli non si concentrino molto sull'aspetto fisico di Gesù. Dopo tutto, sono il suo messaggio e la sua missione di Salvatore promesso ad essere centrali. Tuttavia, nel racconto che abbiamo appena letto, noto come la Trasfigurazione di Cristo, abbiamo una descrizione dell'aspetto di Cristo, una descrizione molto importante e necessaria del volto e degli abiti di Gesù che si trasforma davanti agli occhi di alcuni dei suoi discepoli.

Se siete mai stati ai Musei Vaticani, forse avrete visto il famoso dipinto del principe del Rinascimento, Raffaello, intitolato "La Trasfigurazione" (1518-1520). Fu l'ultima opera che dipinse prima di morire. È stato il suo ultimo capolavoro. Le persone dicono che fu l'opera più celebre, più bella e più divina che Raffaello abbia mai creato. Fu esposta sopra la sua bara il giorno del suo funerale e si dice che abbia fatto scoppiare di dolore l'anima di chiunque la guardasse. Ovviamente un funerale è un contesto triste, ma la Trasfigurazione non è una scena che dovrebbe far scoppiare l'anima di dolore. Al contrario, la Trasfigurazione è la scena che ognuno di noi dovrebbe desiderare profondamente di guardare perché dovrebbe evocare sentimenti di gioia, speranza e conforto. È l'anticipo di un mondo nuovo, senza tenebre, senza sofferenza e senza morte. Non sto parlando del dipinto di Raffaello, ma del quadro che Marco ci dipinge di questo evento miracoloso che ha avuto luogo nella storia del nostro mondo. Ci rivela la gloria di Dio che rende il mondo migliore, nuovo, incredibile... grazie alla Presenza di Dio, alla Promessa di Dio e alla Prova di Dio nella persona di Cristo.

1. La Presenza, uno scorcio di gloria (2-3)
Questa storia si svolge quando Gesù porta Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte a pregare. Alla presenza stessa di Gesù, abbiamo uno scorcio della gloria. Marco dice che Gesù si trasfigurò davanti ai suoi discepoli. Ci fu una metamorfosi. L'aspetto fisico di Gesù cambiò in modo drammatico. Il Vangelo di Luca dice che il volto di Gesù fu modificato e le sue vesti divennero di un candore sfolgorante. (Luca 9,29). Matteo dice che la faccia di Gesù risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce (Mt 17,2). Qui Marco scrive che le vesti di Gesù divennero così sfolgoranti, così intensamente bianche che non c'era nessun lavandaio, né abbastanza candeggina sulla terra, che potesse rendere le sue vesti più bianche! Cosa stava accadendo in questo momento? I discepoli stavano assistendo a uno scorcio della gloria di Dio alla presenza di Cristo. I discepoli ebbero uno scorcio del mondo che verrà mentre il corpo fisico di Gesù veniva glorificato davanti ai loro occhi. Amici, la luce che risplendeva sui discepoli era allo stesso tempo accecante e rivelatrice. Era accecante perché nessuno può vedere Dio e vivere. Nell'Antico Testamento, Dio doveva nascondere la sua gloria agli uomini perché non avrebbero potuto guardarla e vivere. Dio è così santo e noi siamo così peccatori.

Nell'Antico Testamento Mosè dovette nascondersi dietro una roccia mentre la gloria di Dio passava davanti a lui, perché Dio disse: "Tu non puoi vedere il mio volto, perché l’uomo non può vedermi e vivere" (Es 33,18-23).  Ma qui la luce della gloria di Dio è vista con gli occhi di Pietro, di Giacomo e di Giovanni. Questo perché la luce emanata da Gesù è anche rivelatrice. Rivela che Gesù è il vero mediatore tra Dio e l'umanità. Come scrisse l'apostolo Paolo al giovane Timoteo in 1 Timoteo 2,5-6, "c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti." Gesù Cristo, l'eterno Figlio di Dio in carne e ossa, ci dà uno scorcio della gloria perché è solo attraverso di lui che possiamo vedere la vera gloria di Dio e vivere. Essendo allo stesso tempo accecante e rivelatore, riceviamo uno scorcio della gloria che attendeva Cristo. Ma soprattutto, la trasfigurazione di Gesù ci fa intravedere la gloria che attende tutti coloro che guardano a lui come Re e Signore. Ci fa intravedere un mondo nuovo, senza tenebre, in cui gli uomini e le donne che sono stati creati per essere portatori della sua immagine saranno di nuovo in grado di guardare la maestà, la potenza, e la gloria di Dio con i nostri occhi. Nella trasfigurazione, Dio ha tolto il velo per rivelare ciò che viene dopo. Cristo nella sua gloria! Cristo nella sua potenza! Cristo nella sua maestà! La presenza di Dio glorioso che dimora con il suo popolo.  

Desideriamo un mondo nuovo. Un mondo libero dalle tenebre, dai conflitti, dalla sofferenza e dalla morte. La trasfigurazione ci mostra che c'è. Abbiamo bisogno di uno scorcio alla gloria di Dio. Quando si parla di arti, Calvino dice che l'arte ci rivela una realtà superiore a quella offerta da questo mondo peccaminoso." Proprio come lo scorcio della gloria di Cristo anticipa ciò che è difficilmente concepibile a parole, l'arte ci è stata data da Dio per cercare di descrivere una realtà superiore a quella che possiamo descrivere con le nostre parole. Dio ce lo dipinge nella descrizione della Trasfigurazione, in Gesù. Grazie alla presenza di Gesù Cristo, il Dio-uomo, colui che si è trasfigurato per dare ai suoi discepoli uno scorcio della gloria, anche noi possiamo conoscere Dio e avere comunione con lui mentre anticipiamo la sua nuova creazione, la promessa del suo nuovo mondo a venire. 

2. La Promessa, il compimento della gloria (4-8)
Ora potreste chiedere: "Un nuovo mondo? Come possiamo esserne così sicuri?". Per via della promessa portata dalle prime pagine della Scrittura lungo tutta la storia. Fin dal giorno della ribellione di Adamo ed Eva, Dio ha parlato per annunciare l'arrivo del Messia. Attraverso la bocca dei suoi profeti e sacerdoti, abbiamo sentito parlare della gloria di Dio che sta per arrivare. Coloro che hanno proclamato che Dio avrebbe mandato la salvezza al suo popolo perso nelle tenebre. Invece di abbandonarli nei loro peccati, un re sarebbe venuto a far risplendere la luce della verità nei loro cuori, ad aprire i loro occhi per vedere, ad aprire le loro orecchie per ascoltare le notizie del regno di Dio, a guarire le loro anime spezzate, e ad abitare con loro (Isa. 61,1-2; Luca 4,18-19). Questa promessa, che ha avuto eco in tutta la storia, è stata scritta nelle Scritture, nella Legge e nei Profeti; quello che chiamiamo Antico Testamento.

Nel versetto 4 vediamo un altro miracolo che si svolge sotto gli occhi dei discepoli. Mentre Gesù si trasfigurava, apparvero Elia e Mosè e iniziarono a parlare con Gesù. Mosè rappresenta la Legge. E Elia, i Profeti. La loro presenza, questi due testimoni celesti, confermava che tutte le Scritture indicono Gesù Cristo. Gesù è il vero profeta. Gesù è il vero sacerdote. Gesù è il vero re e Signore di tutta la creazione. Il pastore John Stott disse,

"Ecco il Gesù di tutta la storia, del passato, del presente e del futuro. La trasfigurazione lo ritrae come compimento del passato e aspettativa del futuro e dichiara che il regno di Dio, di cui Gesù è il Mediatore, è l'indizio del significato della storia".[1]

Mosè era un grande profeta. Ma era solo un uomo. Anche lui ha sperimentato la gloria di Dio su un monte (Es 34,29). Quando tornò dal popolo, il suo volto rifletteva semplicemente la gloria di Dio, come la luna riflette la luce del sole. Ma Gesù, Gesù era come il sole. Non rifletteva la gloria, ma era la fonte della gloria. Non rifletteva la luce, ma era la fonte della luce. Questo perché Gesù è la luce del mondo (Giovanni 8,12)! Solo la luce di Cristo ci fa intravedere un mondo nuovo, la promessa del compimento della gloria di Dio. Quale posto migliore poteva esserci se non la cima di quel monte? Nessuno! Non c'è posto migliore in cui stare che alla presenza di Cristo glorificato. Pietro e i discepoli erano al tempo stesso stupiti e terrorizzati. Non sapevano cosa dire, né volevano che finisse. Pietro disse: "Rabbì, è bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia" (5).  

Apparentemente era una cosa stupida da dire. Gesù non aveva bisogno di un nuovo tempio o di una nuova tenda per contenere la sua gloria. Lui era la tenda, Dio in carne e ossa! In quel momento apparve la presenza visibile di Dio, ed essi udirono la voce di Dio che tuonava loro dicendo: "Questo è il mio diletto Figlio, ascoltatelo!" (7). Non parlate, ma ascoltate. Ecco mio Figlio, il Promesso. Ecco il compimento della storia. Ecco colui attraverso il quale redimerò il mio popolo. Ecco il compimento della gloria. Ascoltatelo! Lo ascoltate? Diciamo agli altri di ascoltarlo? Egli parla ancora oggi. Parla attraverso la sua parola. Parla attraverso lo Spirito Santo che conferma la sua Parola. Hai ascoltato la sua voce? Ti ha chiamato a sé? La voce di Dio chiama con chiare istruzioni: "Ascolta mio figlio". Amici, desiderate un mondo nuovo? Desiderate conoscere il vostro Creatore? Non siete lasciati a vagare. Lui vi dà chiarezza. Il Dio che mantiene la sua promessa dice. "Ascoltate mio Figlio, Gesù".  Hai orecchie per ascoltare?

Che grande incoraggiamento deve essere stato per Gesù. Che grande incoraggiamento dovrebbe essere per noi, fratelli e sorelle! Vedere uno scorcio di gloria in presenza della promessa di gloria, e sentire la voce di Dio che lo conferma! Era l'incoraggiamento di cui Gesù aveva bisogno in quel momento, perché ciò che stava per accadere era una prova come nessun uomo aveva mai affrontato. La via della croce.

3. La Prova, la via alla gloria (9-10)
La via alla gloria passa attraverso le prove.
Quando tutto tornò alla normalità, mentre scendevano dalla montagna, Gesù disse ai suoi discepoli di mantenere il segreto finché il Figlio dell'uomo non fosse risorto dai morti (9). Aspettate un attimo. Che cosa intendeva dire? Morto? Nella versione di Luca di questa storia, Mosè ed Elia stavano parlando a Gesù della sua partenza che stava per compiere a Gerusalemme (Luca 9,31). Parlavano del cammino verso il Tempio, dove Gesù sarebbe stato tradito e abbandonato dai suoi amici. Parlavano del processo che avrebbe dovuto affrontare davanti a Ponzio Pilato. Parlavano della grande e immenza sofferenza che attendeva Gesù a Gerusalemme. Lì sarebbe stato picchiato in modo irriconoscibile (Isa 52,14); lì, la sua pelle sarebbe stata strappata dal suo corpo a colpi di frusta; lì, una corona di spine gli sarebbe stata conficcata in testa; lì, sarebbe stato inchiodato a una croce per morire di una morte umiliante e straziante (Isa 53,5). E per cosa? Per l’onore del Padre, per la gloria che lo attendeva, e per la salvezza del suo popolo. Questa momentanea glorificazione del corpo di Cristo nella Trasfigurazione è ciò che attendeva Gesù dopo la immensa prova della croce dove sarebbe morto. Gesù non è rimasto morto. È risorto in modo glorioso per adempiere alla promessa di Dio, per salvare il popolo di Dio dai suoi peccati, per stabilire la pace tra Dio e gli uomini e per ricevere ciò che gli spetta di diritto: onore, maestà, potenza e gloria!

La prova è la via alla gloria. Dopo la risurrezione di Gesù, tutto questo parlare di morte e sofferenza avrebbe avuto un senso. E così è stato. Pietro vide la gloria di Cristo risorto. Questo lo spinse a proclamare la gloria di Cristo risorto, anche quando ciò significava che avrebbe potuto morire per essa. Cambiò la sua prospettiva sulla sofferenza. Gli ha dato in anticipo un'idea del nuovo mondo. Per questo scrisse a coloro che stavano soffrendo in varie prove, e scrive a noi, fratelli e sorelle:

“Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: «Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». E noi l’abbiamo udita questa voce che veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo. Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.” -2 Pietro 1,16-19

Dio dipinge per noi un quadro luminoso e straordinario nella Trasfigurazione. È un'immagine che tutti noi abbiamo bisogno di vedere! La fedeltà di Dio in mostra quel giorno! L'amore di Dio in mostra quando disse: "Ascoltate il mio Figlio!" Purtroppo, questa città è piena di luoghi di culto che cercano di offrire uno scorcio di gloria. Quando si entra in questi luoghi ci sono immagini e statue che dipingono un'immagine del cielo che tocca la terra. Ma mentre le pareti sono piene di belle immagini, esse distolgono lo sguardo della gente da Cristo, l'unico mediatore, il vero Principe del Rinascimento, il Principe della Pace, che rende possibile la vera rinascita spirituale. Al contrario, queste pareti glorificano altri mediatori finti. Che si tratti di un santo morto, della chiesa stessa o della madre di Gesù che, come il Padre, ha detto: "Fate tutto quel che vi dirà” (Giovanni 2,5). Cioè, ascoltate LUI!". Amico/a, Gesù ti dice di “ravvedetevi e credete al vangelo” (Marco1,15), pentirti dei tuoi peccati e di confidare in solo lui per salvarti. Solo lui può farlo. Ascoltate Lui. Gesù disse, “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11,28). Nella prova, ascoltate Lui. Gesù disse, “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete le prove e tribolazioni, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16,33). Ascoltate Lui.  

Riesci ad intravedere la sua gloria e ad ascoltarlo questa sera? La luce di Cristo sta brillando nel tuo cuore? Se poteste intravedere solo un semplice scorcio della gloria mostrata in questo testo; se poteste vedere uno piccolo scorcio della gloria e la maestà di Gesù glorificato, cambierebbe la vostra vita in questo momento, e per sempre. Tutti noi affrontiamo le prove. Alcune più pesanti di altre. Ma da quando abbiamo visto la gloria di Cristo... le affrontiamo in modo diverso. Con una nuova speranza. Con una nuova fede. Con una nuova fiducia nel fatto che c'è un mondo nuovo che verrà, perché abbiamo visto la gloria di Cristo! Egli ha brillato nei nostri cuori! Ha trasformato le nostre vite! Gesù non sminuisce la difficoltà delle nostre prove. Ha condiviso la nostra sofferenza e vi promette la sua presenza per portarvi avanti.

Breccia di Roma, come la luce di Cristo sta trasformando il nostro modo di vedere la sofferenza e le difficoltà? Quale immagine dipingono le nostre vite? Quale splendido mosaico mostra la nostra chiesa che ha intravisto la GLORIA di Dio in Cristo? Davanti alle persone di questa città, le cui anime sono oppresse dal peccato e che sopportano le prove senza speranza di gloria, quale immagine dipingono le nostre vite? Le nostre prove? Le nostre attese? Le nostre incertezze momentanee? Le nostre sofferenze? Dipingiamo un'immagine di vite trasformate? Un’immagine di un popolo che si aggrappa alla promessa di un mondo nuovo garantito in Cristo? Se sei in Cristo... Lui sta dipingendo un quadro della sua gloria... anche se fai fatica a vederlo. Basta uno scorcio! Solo un assaggio del mondo nuovo che aspettiamo! La prova è la via alla gloria. Gesù ha vinto e tutti coloro che sono in Lui vinceranno e parteciperanno alla sua gloria nel mondo che verrà. Come ha scritto l'autore agli Ebrei:

“Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.” -Ebrei 12,1-2.

Le arti ci offrono un modo pratico per riflettere sulla gloria di Dio. Musica, dipinti, film hanno tutti la potenza di commuoverci emotivamente. Le arti parlano delle difficoltà e delle ingiustizie causate dal peccato. Possono rivelare il nostro desiderio di essere conosciuti completamente. Le arti possono anche indicare il compimento di questo desiderio nella conoscenza di Gesù Cristo, nel ricevere una nuova vita ora mentre aspettiamo una nuova creazione. Ma anche se non siamo artisti, le nostre vite dipingono comunque un quadro che gli altri possono vedere. Che le nostre vite siano uno rispecchio di Gesù, di coloro che resistono, di coloro che hanno lo sguardo su Cristo e che si aggrappano a Cristo, il nostro Re risorto e glorioso. La storia della Trasfigurazione di Cristo, Gesù Cristo stesso, ci dà un assaggio della gloria di Dio, il nuovo mondo che verrà, e della grazia che ci da nell'attesa. Concludiamo con le parole che Giovanni scrisse in 1 Giovanni 3,2-3:

 “Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica come egli è puro.” -1 Giovanni 3,2-3

[1] John Stott, "La sua trasfigurazione", in John Stott Sermon Archive (Bellingham, WA: Faithlife Corporation, 1974), Mc 9,2-8.


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