All'ascolto della sapienza - La sapienza chiama - Proverbi 1,20-33
Predicatore: Leonardo De Chirico
Una delle cose che colpisce di più quando si visita Roma è il rumore che c’è girando per strada: il traffico, le sirene, il vociare … Roma è una città rumorosa e girarla è un’esperienza dall’alto impatto acustico. Per noi che abitiamo a Roma, questo primo capitolo dei Proverbi descrive una scena familiare. Qui si sentono voci dappertutto, grida e discorsi ad alta voce. A fare rumore non è il traffico o le ambulanze, ma la voce della sapienza, evidentemente tanto potente da farsi sentire. Cosa dice e dove lo dice? A chi parla e perché? Sei pronto ad ascoltare la sua voce?
1. E’ disponibile ora: non lo sarà quando vuoi tu
Dopo essere stata introdotta come la sapienza divina che viene dall’alto e dopo aver riconosciuto che la Sapienza è diventata la Persona di Gesù Cristo, in questa sezione vediamo che la sapienza parla ad alta voce. Non viene da dentro di noi, ma da fuori. E viene a noi tramite il linguaggio, la parola. La sapienza parla per le vie, nelle piazze, agli incroci, alle porte della città (vv.21-21). La sua è una parola pubblica, non solo nel tempio dedicato al culto e nemmeno solo nelle mura della casa. La sapienza sta nella piazza pubblica, dove si trattano gli affari e dove la gente si incontra. Per questo la nostra testimonianza dell’evangelo deve e vuole essere pubblica: qui nel centro di Roma, in modo visibile, pronti a interloquire con le tante voci culturali e religiose che ci sono in città. Per questo abbiamo avuto due settimane fa le Giornate teologiche su “Evangelici e media”: perché ci interessa che la sapienza sia sentita sui media italiani, nei crocevia della comunicazione. Così pure, abbiamo il privilegio di rendere testimonianza pubblica della sapienza quando lavoriamo, studiamo, incontriamo amici.
La sapienza di Dio è pubblica e conoscibile, ora e qui. Chi l’ascolta? Chi la segue? Chi la cerca? La sapienza parla per le strade, ma tu l’ascolti o hai in testa le cuffie della tua sapienza preferita, come quelle persone che girano con la cuffia in testa per ascoltare la loro musica e non ciò che accade in strada? Qui si dice che pochi l’ascoltano (v.24). Molti hanno un atteggiamento di sufficienza e di arroganza, come se la sapienza di Dio non li riguardasse, anzi li infastidisse. Sei tu tra questi?
Attenzione però! La sapienza non sarà pubblica e disponibile per sempre. Se non cogli l’opportunità oggi di ascoltarla e di accoglierla, pensando che non ti interessa o che ci penserai domani, attento: quando la cercherai, non è detto che sia lì per te. Se e quando affronterai un problema, una “sventura” (v.26), uno “spavento” (v.27), può darsi che non risponderà (v.28). Rimarrà zitta: tu ne avrai bisogno, ma siccome non le hai prestato attenzione oggi, non è detto che sia lì per te domani. Il punto è che la sapienza non è on demand, quando vuoi tu e alle tue condizioni. La sapienza è pubblica oggi: cogli l’opportunità di leggerla nella Bibbia e di incontrarla nella persona di Gesù Cristo. Non dare per scontato di poterla gestire a piacimento: oggi, non domani, se ascolti la voce di Dio, non indurire il cuore, ma aprilo alla vita della sapienza divina.
2. Mette in guardia dalla stoltezza: non aver paura del pentimento
La sapienza fa udire la sua voce sulla piazza pubblica. Qual è il contenuto del suo messaggio? Non è un messaggio gradevole né popolare. Eccolo in sintesi: “fino a quando sarete stupidi?” (v.22); “fino a quando farete gli arroganti pensando di avere bisogno della sapienza divina?” (v.22). Parla poi di riprensione (v.23) e di correzione (v.25). Sono parole dure, ostiche, eppure sono vere. Siamo tutti stolti, riempiti dalle nostre sapienze avvelenate, sordi alla Parola di Dio, arroganti nel pensare di sapere già tutto, saccenti nel credere di saperla più lunga di Dio.
Prima di insegnare la via di Dio, la sapienza deve mettere in discussione le nostre vie. Prima di costruire qualcosa di bello, deve demolire quello che c’è di storto. Prima di affermarci, deve denunciare il nostro peccato. Non avere paura della riprensione di Dio sulla tua vita. E’ la strada della verità che porta alla libertà. Dio posa lo sguardo su chi è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla sua parola (Isaia 66,2). Pentirsi del peccato è liberatorio. Se e quando sbagliamo davanti a Dio e al prossimo, non chiudiamoci a riccio, non cerchiamo di auto-giustificarci, non costruiamo castelli di carta solo per difenderci. E’ controproducente e peggiora la situazione. Accogliamo la riprensione, confessiamo il peccato, liberiamoci del peso: questa è la cosa più saggia da fare, è la scelta migliore della vita. Una persona pronta a ricevere la riprensione è una persona saggia. Chi non la riceve è stolta.
3. Promette lo Spirito: assicurati la vita
La sapienza non solo riprende la nostra stupidità, ma promette qualcosa di grandioso. Come abbiamo già detto, il suo messaggio mette a disagio, ma per lo scopo di aprire la strada ad uno scenario di vita qualitativamente diverso. Se riprende, è per costruire qualcosa di buono e di bello. Addirittura, la sapienza promette di donare lo Spirito (v.23). La sapienza è della persona del Padre, si è incarnata nella persona di Gesù Cristo e promette il dono della persona dello Spirito Santo! Dio Padre che manda Dio Figlio che promette Dio Spirito Santo. Dio promette sé stesso.
Capite? Non è un aiutino utile a sopravvivere o una via di fuga dalle difficoltà. E’ Dio stesso che promette che sarà sempre con noi. E’ Dio che promette solennemente che vivremo con Lui. E’ Dio che promette che chi ascolta la Sapienza divina, avrà comunione con il Signore Gesù e diventerà la dimora dello Spirito di Dio. Per questo, chi crede “starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di nessun male” (v.33). Ascoltare la sapienza è il vero game changer della vita: cambia tutto. Se ascoltiamo la sapienza, accogliamo il suo invito al pentimento, crediamo che la sapienza si è incarnata in Gesù Cristo, riceviamo lo Spirito Santo per vivere in modo saggio e pieno.
Non ci credi? Metti la sapienza alla prova, oggi, non domani. Smetti di sentirti arrivato mentre non lo sei, sii pronto a confessare il tuo peccato e apriti alla vita di Dio che, grazie all’opera di Gesù Cristo, farà sgorgare la Sua in te.