Imparare ad ascoltare - Salmo 81
Predicatore: Clay Kannard
Il 14 agosto del 2018, abbiamo tutti visto i video tragici da Genova, che mostravano il collasso del ponte Morandi, nel quale morirono 43 persone e fu divisa in due la città. Appena due settimane fa, lunedì, 3 agosto, un nuovo ponte è stato inaugurato a Genova per prendere il posto di quello vecchio. Tanti di noi ne hanno letto sul giornale o hanno visto i video della cerimonia. Poi il giorno dopo, il 4 agosto, abbiamo visto i video di una esplosione enorme che ha scosso la città di Beirut, distruggendo il porto, una gran parte della città, uccidendo più di 200 persone e ferendo altre 7000. I risultati di entrambe le tragedie sono stati devastanti, e le loro conseguenze dureranno per generazioni. Ma cos’è successo? Potevano essere evitate queste tragedie?
La risposta ovvia è si… se solo qualcuno avesse ascoltato. Nel caso del ponte, nel 2017 dei resoconti confidenziali avevano notato deformazioni nella colonna che poi è collassata. E 14 giorni prima del collasso una crepa si era aperta nella strada, ma alle macchine era permesso passarci sopra lo stesso. A Beirut, numerose lettere (a partire dal 2014) erano state mandate agli ufficiali della città per informarli delle sostanze chimiche pericolose nel magazzino del porto. Solo il mese scorso gli ufficiali di sicurezza libanesi avevano comunicato al primo ministro e al presidente che il 2,750 tonnellate di nitrato d’ammonio conservati al porto di Beirut potevano presentare un rischio di sicurezza e potevano distruggere la capitale se fatti esplodere. La gente parlava, ma nessuno sembrava ascoltare.
Queste due tragedie sono solo un paio di esempi estremi di quello che succede quando sentiamo ma non ascoltiamo veramente. Ci sono innumerevoli storie del genere: Lo stesso dottore che aveva detto al suo paziente di non fumare e mangiare il cibo malsano, ora, deve dire allo stesso paziente che il suo cuore sta fallendo; Gli stessi genitori che continuavano a dire al loro figlio di smetterla di essere così sensibile, ora, si sentono dire che il proprio figlio si è ucciso; Lo stesso marito che aveva ignorato le richieste d’attenzione della moglie, ora, si sente dire che lo sta lasciando e che ha trovato qualcun altro; Il ragazzo a cui viene detto di studiare di più e divertirsi di meno dai propri genitori, viene bocciato all’esame perché si è divertito invece di studiare; Il bambino a cui viene detto di smetterla di mangiare così tante caramelle dalla madre, finisce per piangere alla madre per il mal di pancia. Gli esempi continuano ad andare avanti. Non è vero? I consigli o i comandi di questi esempi sono fatti con le intenzioni migliori verso chi dovrebbe ascoltare.
In mezzo a queste conseguenze troviamo grida di lamento. Se solo tu avessi ascoltato! Se solo noi avessimo ascoltato! Se solo io avessi ascoltato, e obbedito! È questo che Dio sta dicendo nel Salmo 81. In questa serie sui Salmi abbiamo visto diverse lamentazioni. Siamo stati incoraggiati e confortati nel vedere il modo in cui Dio era, ed è ancora, un Dio che risponde alle lamentazioni dei Suoi figli; è un Dio che ascolta. Oggi vedremo un altro Salmo di lamentazione, però questa lamentazione è diversa. Mentre la maggior parte dei Salmi che abbiamo studiato quest’estate sono richieste per Dio affinché ascolti la voce del proprio popolo, il Salmo 81 è una richiesta per il popolo di Dio affinché ascolti la SUA voce, e affinché la ascolti veramente.
Il Salmo 81 ci lascia con tre domande che ci possono aiutare a capire se stiamo ascoltando veramente. Quindi vi invito ad aprire le vostre Bibbie al Salmo 81, e mentre lo leggo, leggete insieme a me e ascoltiamo questa lamentazione di Dio, preghiamo che Dio ci insegnerà ad ascoltare.
1. Ascolti, ma obbedisci?
Prima di continuare, non voglio che diate per scontato che tutti qui sappiano dove andiamo per sentire Dio. 2 Timoteo 3:16-17 ci dice che, “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”. Quindi, se vuoi sentire da Dio, vai alla Sua parola. Questa Bibbia, è qui che si può sentire e sapere la parola di Dio, ma dobbiamo ascoltare veramente.
Amati, la prima domanda per noi oggi è, “Ascolti, ma obbedisci?” Al versetto 8 Dio grida due volte al Suo popolo affinché ascolti la Sua voce. Appena 3 versetti dopo scopriamo che non ascoltarono la Sua voce. Come facciamo a saperlo? Guardate la seconda parte del versetto 11. Dio dice che il Suo popolo non ha ascoltato la Sua voce, perché non l’ha obbedito. Quindi, qui vediamo che ascoltare Dio, significa obbedirlo. Non basta sentire la voce di Dio; dobbiamo rispondere appropriatamente in modo da ascoltare veramente.
Quanti di voi hanno mai chiesto a qualcuno di fare qualcosa, certi che l’altra persona abbia sentito, ma poi questa persona non va a fare quello che avete chiesto? È successo a tutti noi. Come genitore capisco particolarmente bene. Non riesco a contare le volte in cui mi è successo. E so che i miei genitori avrebbero detto la stessa cosa di me. Da piccolo sentivo i miei genitori mentre mi parlavano, e capivo quello che mi chiedevano, ma non stavo ascoltando veramente. Perché? Perché non li ho obbediti. Invece, continuavo a fare quello che volevo io.
È esattamente questo di cui è colpevole il popolo di Dio in questo Salmo. Nel versetto 8 Dio li prega di ascoltare la Sua voce. Ai versetti 9 e 10 comanda loro di evitare di lodare dei falsi, di evitare l’idolatria, perché solo Lui era il loro Dio. Lui era il Dio che li aveva soccorsi e salvati dalla schiavitù. Lui era il Dio che aveva promesso di soddisfare tutti i loro bisogni. Ma non stavano ascoltando, perché non hanno obbedito.
Sentiamo, ma senza ascoltare? Ascolti, ma obbedisci? È questa la nostra prima domanda. Come fai a sapere se senti Dio ma senza ascoltarlo? Perché non Gli obbedisci. E noi, fratelli e sorelle? Sentiamo, ma senza ascoltare? Ascoltiamo, è obbediamo?
2. Ascolti, ma ci credi?
Che significa obbedire veramente Dio? Significa credere che le Sue parole sono vere. E il popolo di Dio aveva ogni motivo per credere che le Sue parole fossero vere. Nei versetti 5 e 7 ricorda al Suo popolo la Sua bontà verso di loro mentre erano schiavi in una terra straniera. Gli ricorda della Sua bontà verso di loro quando Lui sollevò il peso della loro schiavitù; quando Lui liberò le loro mani dal lavoro forzato (6); quando Lui sentì il loro lamento e arrivò nella Sua potenza a soccorrerli (7). Dio li aveva guidati. Dio li aveva rafforzati. Dio aveva stabilito un patto con loro per farli diventare il Suo popolo. Dio aveva fatto tutto! Loro non avevano fatto niente. Tutto era stato un atto della grazia immensa di Dio verso di loro. È per questo che avrebbero dovuto credere in Lui e ascoltare la Sua voce.
Dio non ha solo dato dei motivi passati per cui il Suo popolo avrebbe dovuto obbedirGli. Dal versetto 13 al versetto 16 Dio dice al Suo popolo quello che avrebbe fatto per loro se solo avessero creduto in Lui. Lui avrebbe distrutto i loro nemici, e Lui si sarebbe occupato di ogni loro bisogno. Ma non hanno creduto, e perciò, non hanno obbedito. Invece hanno violato i comandi di Dio lodando qualcosa o qualcuno FUORI DI DIO. Forse avranno sentito Dio parlare, ma non hanno creduto in Lui, e perciò, hanno smesso di ascoltare veramente. Vedete, ascoltare è obbedire; obbedire è credere. Ascolti, ma ci credi?
Dobbiamo capire però, che è anche possibile obbedire senza credere. Il versetto 15 ci dice che alcuni striscerebbero davanti a Dio. Significa che alcuni fingeranno l’obbedienza a Dio. Obbedirebbero con le loro azioni, ma non con il cuore. Fingere l’obbedienza è disobbedienza. Come genitori, sappiamo che l’obbedienza ai nostri comandi non significa sempre che i nostri figli ci ascoltino. A volte i nostri figli obbediscono per motivi egoistici: per evitare la punizione o per ottenere qualcosa che vogliono. Da fuori può sembrare che obbediscano, ma dentro stanno solo alzando gli occhi al cielo. Nessun genitore è perfetto, ma le nostre motivazioni nel chiedere l’obbedienza dei nostri figli sono solitamente il nostro desiderio di quello che è meglio per loro. Ma a volte non ci ascoltano più.
Fratelli e sorelle, forse è uguale per noi. Al contrario dei genitori terreni, Dio è il Padre perfetto. Il Suo desiderio di vederci camminare nell’obbedienza e nella Sua parola è sempre causato dalla Sua conoscenza di quello che è meglio per noi. Ma ci sono dei tempi in cui non ascoltiamo più la voce di Dio. E francamente, è perché ci sono delle volte in cui non crediamo più alla Sua parola, e ascoltiamo invece qualcosa di diverso, che siano le nostre voci, i nostri desideri, o le voci che si trovano intorno a noi che cercano di catturare le nostre orecchie.
Come facciamo ad ascoltare Dio? Ascoltare Dio è obbedire Dio, e obbedire Dio è credere nella Sua parola. Nel vangelo di Giovanni, capitolo 6,28-29 troviamo la parola di Dio incarnata, Gesù Cristo, che ci dice di fare la stessa cosa. Quando le persone chiedono a Gesù cosa devono fare per compiere le opere di Dio, o in altre parole, per obbedire a Dio, risponde dicendo, “Questa è l’opera di Dio: crediate in colui che egli ha mandato.”
Ascolti, ma ci credi? E intendo credere veramente in Colui che Dio ha mandato? Credi nel Vangelo? Credi nella grazia che ti è offerta? Credi che ha mostrato il Suo amore per te morendo al posto tuo su una croce? Credi che è risorto dalla morte, e che solo Lui è degno della tua lode? Che solo Dio da libertà dalla tua schiavitù, e che solo Dio garantisce il perdono e una famiglia in Cristo? Credere in questo Vangelo è quello che ci motiva ad ascoltare e ad obbedire mentre fuggiamo dai nostri peccati ed inseguiamo la santità. Perché? Perché crediamo che Dio ci ha salvati dalla sua ira e giudizio, da noi stessi, e che il nostro peccato ci può solo recare la distruzione.
Vuoi sapere se stai ascoltando veramente Dio? Ascolti, e obbedisci. Ascolti, e credi, e saresti soddisfatto. Sei soddisfatto?
3. Ascolti, ma sei soddisfatto?
Se credi in colui che Dio ha mandato, allora sarai soddisfatto. Al versetto 10 Dio dice al Suo popolo che se solo Lo avessero ascoltato e avessero aperto le loro bocche, Lui le avrebbe riempite. Il popolo di Dio è come un gruppo di uccelli appena nati nel nido che estendono i loro colli e aprono le bocche così da averle riempite di cibo. C’è una dipendenza totale da Lui.
Poi al versetto 16, Dio dice che se il Suo popolo lo ascoltasse, Lui li nutrirebbe con il fior di frumento e li sazierebbe con miele che stilla dalla roccia. Di nuovo, c’è una dipendenza totale da Dio e dalla Sua mano graziosa. Dio li avrebbe sfamati! Dio li avrebbe soddisfatti! Dio sapeva che gli idoli falsi che adoravano non erano capaci di soddisfarli. Dio sapeva che le loro funzioni religiose non avrebbero riempito i loro cuori e rimosso il fardello del peccato. Solo la fede in Lui lo poteva fare. O magari ascoltassero e obbedissero! Vedete, obbedire è credere nella Sua parola, è credere in Colui che è l’unica persona che può soddisfare i nostri cuori.
Ascoltare così è difficile per così tanti, perché significa che bisogna riconoscere dove si sta fuori dalla Sua grazia e arrendersi completamente a Lui. Similmente siamo come quelli che non hanno ascoltato; quelli che Dio ha abbandonerebbe ai loro cuori testardi, per camminare nei loro modi auto distruttivi. Però, Cristo venne, Lui ascoltò perfettamente la voce del Dio Padre in modo che potesse aprire le nostre orecchie e soddisfa le nostre anime. Ascoltare Dio è essere soddisfatti. Lo stava dicendo in questo Salmo e Lo dice ancora oggi…
Oh! Magari mi ascoltassero! Eravate schiavi al peccato! Andavi verso la distruzione! Ora ti richiamo ad uscirne oggi!
Oh! Magari sentiste la voce di Colui che vi estende la grazia! Eri incapace di sentire la mia voce ma Io ho aperto le tue orecchie!
Oh! Magari sentiste la voce di Colui che ti può liberare dal peccato! Solo io ti posso liberare!
Oh! Magari vi pentiste della vostra idolatria e credeste in me! Solo io vi posso soddisfare veramente i vostri cuori!
Oh! Se solo mi ascoltaste! Saresti riempito del miele che scorre dalla Roccia.
In 1 Corinzi 14,10, l’Apostolo Paolo ci dice che la Roccia è Gesù Cristo. Come Mosè obbedì alla voce del Signore nel deserto, quando colpì la roccia attraverso la quale Dio fornì l'acqua per dissetare il suo popolo (Esodo 17), così Cristo, Dio nella carne, obbedì alla voce del Padre, essendo colpito come la Roccia, affinché attraverso di Lui Dio potesse dissetare le nostre anime affamate con qualcosa di più dolce dell'acqua: Il perdono del nostro peccato, una nuova famiglia spirituale, e una fontana di acqua vivente che ci soddisfarà continuamente, se solo ascoltassimo e credessimo.
Amici, se non assaggiate il miele dalla Roccia che Dio ha provveduto, non sarete mai soddisfatti, perché resterete schiavi ai vostri peccati. Nessuna fontana, a parte Cristo, riuscirà a soddisfare la tua anima. Oggi Dio ti chiama ad ascoltare la Sua voce e ad obbedire ad essa, pentendoti dei tuoi peccati e fidandoti del Suo Figlio. Dio ti sta chiamando ad arrenderti ai tuoi tentativi falliti di trovare la soddisfazione fuori da Dio, e bere dalla Roccia. Stai ascoltando? Oh! Magari ascoltaste!
Fratelli e Sorelle, Dio ci sta chiamando oggi a voltare le spalle a tutte le cose che ci chiudono le nostre orecchie: i nostri desideri peccaminosi e i piaceri momentanei; le sfide di questa vita; le comodità della vita. Ci sta chiedendo di ascoltarLo, di vedere e di credere che le Sue vie sono quelle migliori e che solo attraverso il Suo Figlio possiamo trovare la gioia, la soddisfazione e la libertà; che solo attraverso il potere del Suo Spirito Santo possiamo essere agenti della Parola, e non solo degli ascoltatori (Giacomo 1,22). Stiamo ascoltando?
Oh! Magari ascoltassimo! In una città piena di rumore di funzioni religiose, fede nominale, disordine e caos, che possiamo essere una testimonianza di persone che vivono ascoltando veramente la voce di Dio. E mentre andiamo avanti nella visione di Breccia 2030, che possiamo mostrare che le vite cambiano, le culture cambiano, la nostra città cambierà quando ascoltiamo veramente alla parola di Dio.
Ascoltare Dio è obbedire Dio. Obbedire Dio è credere in Colui che ha mandato, la Roccia, Gesù Cristo. Credere in Gesù significa pentirci dei nostri peccati e arrendere completamente le nostre vite a Lui. Allora, e solo allora, saremo soddisfatti del miele che scorre dalla Roccia. Se Dio ti sta parlando oggi, sappi che è per la Sua grazia soltanto che sei stato aperto ad ascoltare la Sua voce.
O magari ascoltaste, e Lo obbediste! O magari ascoltaste, credeste in Colui che ha mandato! Oh magari ascoltaste, e trovaste la soddisfazione per la vostra anima!