Vita piena o pasticciata? - La pienezza di Cristo - Colossesi 1,13-20

“Non c’è un centimetro quadrato su cui Cristo non possa dire: è mio”.[1] Questa è una delle frasi celebri di Abraham Kuyper, una delle più influenti personalità evangeliche dell’Olanda di fine Ottocento. La frase dice che non esiste in terra, in cielo, nel macro-cosmo e nel micro-cosmo, nel mondo visibile e invisibile, un’area su cui Cristo non sia pienamente Signore. Kuyper non ha inventato niente e non ha esagerato. Ha dato voce a quanto troviamo in questo inno che abbiamo letto.

 

Si tratta di un inno al primato di Cristo che Paolo ha inserito nella sua lettera. Gli studiosi discutono se lo abbia composto lui o se abbia adattato uno già esistente. Non sappiamo nemmeno se fosse cantato o recitato. In ogni caso, è un potente inno alla signoria di Cristo. La parola chiave di questo inno è “pienezza” (v.19), anzi: “tutta la pienezza”. La pienezza era al centro di tante discussioni nella chiesa di Colosse. Cos’è la pienezza? Dove si trova? Come la si sperimenta? Queste erano le domande che venivano fatte. Con questo inno, Paolo ci dice chi è la pienezza. La pienezza non è un concetto astratto o una cosa: è una Persona che ha nome e cognome. Si chiama Gesù Cristo, il Figlio di Dio diventato uomo. Per avvicinarsi alla pienezza, non si devono fare cose o evitare cose, ma si deve conoscere una Persona: quella di Gesù.

 

In che senso Gesù Cristo è la “pienezza”? L’inno contiene tre chiavi di ingresso nel mondo della pienezza di Cristo. La pienezza di Cristo è definita da queste tre chiavi.

 

1. Pienezza di divinità
Non ci può essere pienezza se non in Dio. Se la pienezza è la mia unità di misura, quello che io penso sia pienezza, non è una vera pienezza. Solo Dio è pienezza nella sua divinità; solo in Dio c’è pienezza nelle Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; solo da Dio viene la pienezza per chi crede in Lui. Questa è la prima verità dell’inno. Ecco che il Figlio è detto essere “l’immagine di Dio invisibile” (v.15): in Gesù Cristo Dio è pienamente riprodotto e, in quanto persona umana, è anche visibile. Gesù è diventato uomo rimanendo pienamente Dio. Diventando uomo, il Figlio non ha perso la pienezza della divinità. Lui è anche il Primo di ogni creatura (v.15). Subito dopo, ci viene detto per il Figlio tutto è stato creato (v.16) e Lui è prima di tutto (v.17). Essere il Primo di ogni creatura non significa allora che sia stato creato per primo, ma Lui ha creato tutto col Padre ed è Primo in quanto Signore e Capo di ogni creatura.

 

La pienezza sta in Gesù Cristo anche perché “tutte le cose sussistono in Lui” (v.17b). Lui è la Persona grazie al quale tutto sta insieme, tutto è regolato, tutto funziona, tutto si muove in modo coordinato: la legge di gravità, le regole matematiche (1+1=2), i processi della vita celeste e terrestre (“cieli e terra”) ma anche spirituale (“troni, signorie, principati, potenze invisibili”, v.16). La vita tutta intera ha in Gesù Cristo il principio regolatore.

 

Gesù Cristo può allora rivendicare tutta la pienezza divina: non un dio minore, non un mezzo dio, non un maestro religioso qualunque: Gesù è Dio, pienamente Dio, pienamente Creatore, pienamente Signore. Dove vuoi trovare pienezza se non in Gesù Cristo, il Figlio di Dio diventato uomo, nella cui Persona sta “tutta la pienezza” di chi ha creato? Altre pienezze sono fallaci, ridotte, inquinate, deludenti. Solo in Gesù Cristo c’è “tutta la pienezza”!

 

2. Pienezza di autorità
Pienezza di divinità, pienezza di autorità. In quanto pienamente Dio, Gesù Cristo è anche pienamente Signore di tutto e su tutto. Qui le parole chiave sono “capo” e “primato” (v.18). Lui è prima di tutto e sopra tutto. Per Lui tutto esiste, in Lui tutto “funziona” e a Lui tutto risponde. A Lui tutto deve e dovrà rendere conto.

 

Ci sono due ambiti della piena autorità del Figlio di Dio: l’universo (sia visibile che invisibile) e la chiesa. Gesù è Signore sull’uno e sull’altra. Ricordate quello che diceva Kuyper: “non esiste un solo centimetro quadrato su cui Gesù Cristo non possa dire: è mio”. Non esiste uno spazio della vita che sia estraneo alla signoria di Cristo. Nell’universo l’autorità di Cristo è delegata alle persone, alle famiglie, ai magistrati, allo stato, … ci sono vari soggetti a cui è data una certa autorità relativa e limitata. In fondo e in ultimo, che ne siano consapevoli o meno, tutti sono soggetti all’autorità di Cristo e prima o poi dovranno rendere conto a Lui.

 

Lo stesso vale per la chiesa: Cristo è il capo della chiesa. La chiesa non è un’anarchia dove ognuno fa quello che vuole e nemmeno un impero politico con al vertice un papa. La chiesa è il corpo formato da varie membra con vari ruoli e tenuto insieme e coordinato dal capo che è Cristo. A Lui la chiesa deve rendere conto nella sua testimonianza e missione. Noi che siamo membri della chiesa abbiamo un capo (il Signore Gesù) e a Lui rendiamo conto del nostro tempo, risorse, energie, ambizioni, impegni. Per questo ci sproniamo a vicenda a camminare pienamente e insieme, dietro a Lui e con Lui.

 

Il punto dell’inno è che la pienezza della vita non si trova fuori dal governo di Cristo o contro di Lui. La pienezza sta nel trovare la nostra gioia, soddisfazione e realizzazione nella sottomissione a Cristo. Più siamo sottomessi a Cristo, più siamo responsabilizzati come cittadini, lavoratori, studenti, madri, padri, membri di chiesa. La sottomissione a Cristo riempie la vita di responsabilità e di energia. La sottomissione ad altre sedicenti pienezze succhia le energie vitali e mette uno contro l’altro.

 

3. Pienezza di salvezza
Pienezza di divinità, pienezza di autorità. C’è un’ultima chiave con cui questo inno di parla della pienezza di Cristo. E’ la pienezza della salvezza che Gesù Cristo dona.

 

Questa salvezza è la “liberazione dal potere delle tenebre” (v.13), la “redenzione” (v.14), il “perdono dei peccati” (14), la “riconciliazione” (20), la “pace” (20). Non c’è ambito della vita che la salvezza non tocchi: il potere del male, il peso del peccato, la colpa, i conflitti. Gesù è venuto per salvare pienamente coloro che credono in Lui. La salvezza inizia qui e ora e si estende nell’eternità. Ringraziamo Dio per una così grande salvezza. Esploriamo la sua ricchezza. Condividiamone il tesoro con altri.

 

L’inno dice che la salvezza piena che Gesù ha ottenuto è stata pagata al prezzo del “sangue della sua croce” (v.20). Il Figlio, pienamente Dio e pienamente Capo, si è umiliato fino alla morte della croce per pagare il prezzo del nostro peccato. Che meraviglia! La pienezza della nostra vita passa dal sangue della croce. Questo è l’unico canale da cui riceverla in dono. Non è per potenza, non è per meriti, non è per status: passa dal sangue della croce del Signore Gesù sparso per i peccati del mondo.

 

Riconosci Cristo e la sua pienezza divina? Ti sottometti a Cristo e alla pienezza della sua autorità? Credi in Cristo beneficiando della pienezza della sua salvezza?

[1] “Sovranità delle sfere” (1880) in Studi di teologia N. 63 (2020).


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