Molti credenti e molte chiese vivono dentro una cultura dell’emergenza che impedisce di costruire granché. Roma ci espone a continue emergenze e il rischio è di vivere come fuggiaschi. Noi desideriamo che lo switch della regalità sia funzionante e ci permetta di lavorare con una visione più ampia. Per questo investiamo nella formazione, nelle vocazioni, nella cultura. Se non abbiamo attivato l’interruttore della regalità, ognuno penserà a sopravvivere e a gestire le emergenze e l’opera di Dio non andrà avanti.
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