Post taggati Leonardo De Chirico
Anche se non arrivati - 2 Samuele 24,1-25

Anche se non capiamo esattamente le dinamiche di ciò che ci accade, qualunque cosa accade a noi, è filtrata da Dio, è permessa da Dio, è governata da Dio, è gestita da Dio, anche quando prevede la caduta, la sofferenza, lo stravolgimento dei nostri piani e noi non capiamo cosa e perché succede. Non c’è niente che sfugge alla provvidenza di Dio.

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Regalità sempre all’erta - 2 Samuele 21,1-22

Oggi se vivi un tempo di carestia, se non capisci cosa stia succedendo, cerca il volto del Signore. Non accontentarti di risposte superficiali o secolarizzate. Cerca il punto di vista di Dio e, con la luce di Dio, sarai in grado di fare chiarezza per uscire dalla carestia verso una nuova fioritura.

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Accettare la riprensione - 2 Samuele 16,1-14

Una delle cose più difficili nella vita è accettare una riprensione. Quando qualcuno ci mette in discussione o ci dice che abbiamo sbagliato o che c’è qualcosa che non va in noi, scatta un potente apparato difensivo che nega, rifiuta, respinge la riprensione. Sei aperto alla riprensione? Preferisci chiuderti in modo pregiudiziale alla riprensione altrui o lasci uno spazio aperto ad essa?

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Presi da spirali di male - 2 Samuele 13

Nella storia si sono verificate troppe falle: in momenti importanti e da parte dei protagonisti, ci sono stati fallimenti nella regalità. Vi è stata sottovalutazione del peccato e superficialità nel considerare il suo potere distruttivo. Noi siamo costantemente posti davanti alla medesima sfida: quella di vigilare e di opporre il regno di Dio al regno del male. La regalità è una responsabilità che, nella chiesa, svolgiamo insieme, ognuno per la propria parte, ma in collegamento gli uni altri. E se nella rete della regalità ci sono dei buchi, ecco che il peccato passa e produce disastri. Persi da spirale di male - 2 Samuele 13 1. Quando il peccato viene vezzeggiato 2. Quando il peccato viene lasciato in sospeso 3. Quando il peccato viene vendicato 4. Quando il peccato viene denunciato

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Test di regalità virtuosa - 2 Samuele 10

La nostra vita è un continuo stress test. Dio ci mette alla prova, non con l’intento di farci cadere, ma con la volontà di rinforzarci. Come si impara a vivere in modo rinnovato secondo l’evangelo? Come si impara la regalità cristiana? Non in un laboratorio asettico, ma attraverso un continuo stress test con cui Dio ci espone a situazioni difficili, rischiose, complesse affinché noi maturiamo in sapienza, costanza e intelligenza spirituale per navigare nel mare della vita senza affondare. Test di regalità virtuosa - 2 Samuele 10,1-19 1. Sostiene l'affronto, nonostante la generosità 2. Guarisce l'umanità sfigurata, causata dalla malvagità 3. Vince le battaglie, con strategie diverse

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Nella città, il culto - 2 Samuele 6,1-7,29

Molti credenti e molte chiese vivono dentro una cultura dell’emergenza che impedisce di costruire granché. Roma ci espone a continue emergenze e il rischio è di vivere come fuggiaschi. Noi desideriamo che lo switch della regalità sia funzionante e ci permetta di lavorare con una visione più ampia. Per questo investiamo nella formazione, nelle vocazioni, nella cultura. Se non abbiamo attivato l’interruttore della regalità, ognuno penserà a sopravvivere e a gestire le emergenze e l’opera di Dio non andrà avanti.

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Dal lutto alla speranza - 2 Samuele 1,1-2,7

Perché? Perché Dio permette il male? Perché ho perso chi mi era caro o perché mi trovo in questa situazione senza capirla appieno? Perché Signore?

Non sempre abbiamo le risposte ai nostri “perché”, ma siamo sempre autorizzati a fare la domanda. Se non elaboriamo il lutto e non facciamo le domande del cuore al Signore, rischiamo di coprire i dubbi ed averli come braci inestinguibili che prima o poi accenderanno fuochi devastanti. Non sempre la risposta sarà come la vorremmo, ma fare la domanda e affidarla al Signore è una medicina per il nostro dolore.

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Un’estate per essere provocati dall’adorazione - Salmo 95

La lode a Dio non è basata su come ci “sentiamo” in questo momento o se ne abbiamo “voglia”. Non è centrata sulla nostra percezione delle cose e non dipende dal nostro stato d’animo. La lode è un diritto ancorato oggettivamente alla maestà di Dio Creatore e alla grazia di Dio salvatore. Il nostro dovere e piacere come creature è di lodare Dio nel giorno felice e nell’esperienza travagliata. Oggi è il giorno della lode, che ti senti giù o su, abbattuta o sollevata. Oggi è il giorno dell’adorazione perché Dio è Dio ed è degno di essere lodato, sempre e comunque. La festa è di Dio Padre e per Dio Figlio e grazie a Dio Spirito Santo, alla gloria di Dio uno e trino.

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Un’estate per essere consapevoli del giudizio di Dio - Salmo 94

A Roma come altrove, questa è esperienza comune: non essere retribuiti giustamente, avere condizioni di lavoro ingiuste, non ricevere risposte in tempi ragionevoli, vedere altri andare avanti senza motivi, osservare pratiche inique essere considerate come “normali”, vedere gli stranieri e le vedove trattati male. La fede non ci dice di subire passivamente, ma di esercitare pazienza perché Dio è giudice e prima o poi giustizia sarà fatta. Profeticamente, dobbiamo dire la verità; regalmente, dobbiamo vivere in modo integro; sacerdotalmente, dobbiamo avere pazienza, pregare e affidarci al giudizio di Dio che non tarderà, prima o poi, di ristabilire la verità, ripristinare l’integrità ed affermare il suo regno.

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Un’estate per imparare a celebrare come si deve - Salmo 96

Il culto non è una parentesi in una vita affaccendata in tutt’altre cose o un’evasione dalla realtà. Al contrario, è il punto in cui ricompattarsi come persone riconciliate; è il momento in cui ricollegarsi al mondo nel quale Dio ci ha messo; è anche il tempo in cui celebrare la grande salvezza che tutti i credenti in Gesù Cristo hanno ricevuto. Vuoi stare fuori o dentro a questo culto?

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Un’estate per … fare obiezioni al Dio del patto - Salmo 89

Alla presenza di Dio si può vivere senza basarci sul nostro discernimento soltanto. Quello che vediamo noi è una piccola finestra sull’universo: non basiamoci sulle nostre evidenze, ma apriamoci alla volontà di Dio. Quello che capiamo noi delle vie di Dio è una piccola goccia in un mare d’acqua. Fidiamoci dei suoi tempi. Quello che viviamo noi è un piccolo tratto di una lunga storia tenuta insieme dal Dio dell’alleanza. Rimaniamo fiduciosi in Lui.

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Un’estate per affrontare i problemi senza essere schiacciati - Salmo 86

La vita è un continuo esercizio di problem-solving; spesso però i problemi arrivano a grappolo e si sommano creando situazioni di apnea che toglie il respiro e che rischia di farci soccombere. Questo salmo è di Davide ed è stato composto come preghiera nel bel mezzo di una situazione di vita piena di problemi. Come li ha affrontati? Come li affronti tu? Come può la buona notizia di Gesù Cristo fare la differenza nel mondo in cui nuotiamo tra i problemi della vita?

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Un’estate per unire passato e futuro - Salmo 85

Il solo pensiero che Dio ci ha introdotti nel suo regno determina il fatto che il nostro punto della situazione non potrà mai essere privo di speranza. Possiamo sperare, amare, credere, aiutare, condividere, testimoniare perché il regno di Dio è stato inaugurato nella persona e nell’opera di Gesù Cristo e sta procedendo in avanti verso il suo pieno compimento.

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Come si va avanti nella fede? - Giacomo 5,19-20

Nella Roma antica e caotica, bella e lamentosa, attraente e respingente, la chiesa tiene alta la verità di Cristo. È la verità di Cristo che ci guida, ci unisce, ci sprona ad andare in avanti. Giacomo ci saluta con un appello a stare nel cammino della verità di Cristo. Non le nostre post-verità, ma la verità di Dio Padre, incarnata in Cristo, attestata dallo Spirito Santo, messa per iscritto nella Bibbia.

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La fede decostruisce il fascino delle ricchezze - Giacomo 5,1-6

Sulla base delle dottrine bibliche della creazione, del peccato e della redenzione in Cristo, la responsabilità cristiana è di vivere in modo semplice e come persone in pellegrinaggio, senza mettere il cuore nei possedimenti e nelle ricchezze, senza sprechi e dispendi esagerati. All’interno della comunità cristiana locale ed allargata, Dio ci chiama a favorire forme di riequilibrio mediante la generosità e l’attenzione a chi ha meno.

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La fede doma la lingua? - Giacomo 3,1-12

I Coronavirus hanno dimensioni di 100-150 nanometri di diametro (circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano!), ma hanno sconvolto il mondo, bloccando di fatto la vita di quasi tutto il pianeta e facendo quasi 3 milioni di morti: una cosa piccolissima ma dalla virulenza altamente distruttiva. Anche se non abbiamo preso il virus, abbiamo tutti un simil-coronavirus dentro. Si chiama “lingua”. La lingua è la pandemia permanente, è il flagello costante, dentro e fuori la chiesa. Mentre speriamo di essere presto fuori dalla fase acuta del coronavirus, la pandemia della lingua ci accompagnerà ancora a lungo.

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La fede ubbidisce alla legge - Giacomo 2,8-13

Senza legge siamo sbandati come onde del mare, senza legge siamo dentro un regime dell’ira gli uni contro gli altri, senza legge siamo alla mercé della legge del ricco contro il povero, senza legge è impossibile vivere la vita cristiana. Vediamo tre insegnamenti che riceviamo da questo testo che ci spronano a ricostruire il nostro rapporto con la legge di Dio e a fiorire nella vita con essa.

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La fede funziona senza favoritismi - Giacomo 1,9-11 e 2,1-7

Mentre un corpo sano può avere un malessere, un dolore, un fastidio e continuare ad essere un corpo sano, se si porta dentro un cancro devastante, questo va diagnosticato e possibilmente rimosso. Nella chiesa portiamo tutti i nostri pregiudizi: italiani contro stranieri, meridionali contro settentrionali; bianchi, neri e mulatti; residenti contro migranti; milanesi contro romani; laziali contro romanisti; giovani contro vecchi, ecc. ma se permettiamo a questi pregiudizi di diventare “favoritismo” stiamo introducendo un cancro letale.

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Resilienza nella prova - Giacomo 1,16-18

La vita cristiana è luogo di gioia, ma è anche un campo di battaglia. E’ facile rischiare di andare in apnea e boccheggiare. E’ facile andare in riserva di energia e correre il pericolo di fermarsi. Questa breve sezione (vv. 16-18) è un incoraggiamento a sviluppare delle strategie di resilienza spirituale, a praticare forme di resistenza cristiana nel vortice della vita, a nutrire la capacità di ripartenza quando il cammino è particolarmente duro.

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