Un’estate per imparare a celebrare come si deve - Salmo 96

Il culto non è una parentesi in una vita affaccendata in tutt’altre cose o un’evasione dalla realtà. Al contrario, è il punto in cui ricompattarsi come persone riconciliate; è il momento in cui ricollegarsi al mondo nel quale Dio ci ha messo; è anche il tempo in cui celebrare la grande salvezza che tutti i credenti in Gesù Cristo hanno ricevuto. Vuoi stare fuori o dentro a questo culto?

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Un’estate per … fare obiezioni al Dio del patto - Salmo 89

Alla presenza di Dio si può vivere senza basarci sul nostro discernimento soltanto. Quello che vediamo noi è una piccola finestra sull’universo: non basiamoci sulle nostre evidenze, ma apriamoci alla volontà di Dio. Quello che capiamo noi delle vie di Dio è una piccola goccia in un mare d’acqua. Fidiamoci dei suoi tempi. Quello che viviamo noi è un piccolo tratto di una lunga storia tenuta insieme dal Dio dell’alleanza. Rimaniamo fiduciosi in Lui.

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Un’estate per lamentarsi con fede - Salmo 88

Come vivi la sofferenza? Come rispondi ai momenti complessi della tua vita? Come ti lamenti e con chi ti lamenti per quello che ti accade? La sofferenza non è consolata dalla sua assenza ma dalla vicinanza del Salvatore in ogni prova e sfida. La chiesa è qui per gridare che l’unica vera consolazione e salvezza viene da Gesù Cristo, ed è solo Lui che dobbiamo cercare.

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Un’estate per affrontare i problemi senza essere schiacciati - Salmo 86

La vita è un continuo esercizio di problem-solving; spesso però i problemi arrivano a grappolo e si sommano creando situazioni di apnea che toglie il respiro e che rischia di farci soccombere. Questo salmo è di Davide ed è stato composto come preghiera nel bel mezzo di una situazione di vita piena di problemi. Come li ha affrontati? Come li affronti tu? Come può la buona notizia di Gesù Cristo fare la differenza nel mondo in cui nuotiamo tra i problemi della vita?

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Un’estate per unire passato e futuro - Salmo 85

Il solo pensiero che Dio ci ha introdotti nel suo regno determina il fatto che il nostro punto della situazione non potrà mai essere privo di speranza. Possiamo sperare, amare, credere, aiutare, condividere, testimoniare perché il regno di Dio è stato inaugurato nella persona e nell’opera di Gesù Cristo e sta procedendo in avanti verso il suo pieno compimento.

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Come si va avanti nella fede? - Giacomo 5,19-20

Nella Roma antica e caotica, bella e lamentosa, attraente e respingente, la chiesa tiene alta la verità di Cristo. È la verità di Cristo che ci guida, ci unisce, ci sprona ad andare in avanti. Giacomo ci saluta con un appello a stare nel cammino della verità di Cristo. Non le nostre post-verità, ma la verità di Dio Padre, incarnata in Cristo, attestata dallo Spirito Santo, messa per iscritto nella Bibbia.

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La fede respira con la preghiera - Giacomo 5,13-18

Per i figli di Dio, per chi ha creduto in Gesù Cristo, la preghiera non è un atto finale o l’elenco dei nostri desideri, la preghiera non è l’ultima boccata d’aria prima di affogare. Tutt’altro, la preghiera è ciò che tiene viva la nostra fede, è ciò che le dà l’ossigeno per essere una fede vivente. In questi versi che abbiamo appena letto, Giacomo ci dà tre indicazioni sulla preghiera, sulle quali vogliamo riflettere: Ricerca la preghiera in ogni situazione, Pratica la preghiera con la chiesa e nella chiesa e Persevera nella preghiera nonostante tutto.

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La fede vive di pazienza - Giacomo 5,7-12

Allacciate le cinture di sicurezza. Ancora una volta Giacomo ci sta aiutando a guidare sul lato opposto della strada di questa vita cristiana. Questa non è l'autostrada. Non è una navigazione tranquilla. Siamo arrivati a Roma con tutte le sue buche, il traffico, gli ingorghi e gli autisti arrabbiati che suonano il clacson e ci tagliano la strada. Il cartello stradale che Giacomo ci indica dice: Siate dunque pazienti.

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La fede decostruisce il fascino delle ricchezze - Giacomo 5,1-6

Sulla base delle dottrine bibliche della creazione, del peccato e della redenzione in Cristo, la responsabilità cristiana è di vivere in modo semplice e come persone in pellegrinaggio, senza mettere il cuore nei possedimenti e nelle ricchezze, senza sprechi e dispendi esagerati. All’interno della comunità cristiana locale ed allargata, Dio ci chiama a favorire forme di riequilibrio mediante la generosità e l’attenzione a chi ha meno.

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La fede spegne la maldicenza - Giacomo 4:11-12

Ci rendiamo conto che ad ogni sfera e livello della nostra società, siamo pronti a giudicare e distruggere la reputazione degli altri per affermare la nostra superiorità anche attestando il falso senza preoccuparci delle conseguenze. Questo non risparmia di certo il mondo evangelico. Giacomo, in questi versi che abbiamo appena letto, vuole trasmetterci tre insegnamenti controculturali:

  • ama il prossimo, non maledirlo;

  • ubbidisci alla legge, non giudicarla;

  • riconosci Dio, non rifiutarlo.

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La fede educa le Passioni - Giacomo 4:1-5

La fede in Gesù Cristo educa le passioni, combatte ed elimina quelle peccaminose, rimpiazzandole con passioni sante e fruttuose. In questi cinque versetti Giacomo ci dice che il pericolo delle passioni è dentro ognuno di noi, ci mostra come le passioni egoistiche impediscono la preghiera, ci chiama a non essere neutrali e ci guida ad agire per far fronte a queste sue osservazioni.

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La fede rende saggi - Giacomo 3,13-18

Sei saggio e intelligente? Ma cosa vuol dire essere saggio e intelligente? In poche parole, la saggezza si acquisisce con l’esperienza e la comprensione del mondo, l’intelligenza è innata e c’entra con la capacità di ragionare ed elaborare soluzioni. Alla luce della Parola di Dio, queste definizioni assumono un significato particolare e unico, dimostrando che nel regno di Dio le cose funzionano diversamente.

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La fede doma la lingua? - Giacomo 3,1-12

I Coronavirus hanno dimensioni di 100-150 nanometri di diametro (circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano!), ma hanno sconvolto il mondo, bloccando di fatto la vita di quasi tutto il pianeta e facendo quasi 3 milioni di morti: una cosa piccolissima ma dalla virulenza altamente distruttiva. Anche se non abbiamo preso il virus, abbiamo tutti un simil-coronavirus dentro. Si chiama “lingua”. La lingua è la pandemia permanente, è il flagello costante, dentro e fuori la chiesa. Mentre speriamo di essere presto fuori dalla fase acuta del coronavirus, la pandemia della lingua ci accompagnerà ancora a lungo.

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A cosa serve una fede senza opere? - Giacomo 2,14-26

In questi versetti abbiamo due tipi di fede secondo Giacomo: La fede che non mostra opere e la fede che mostra opere. Quello che Giacomo ci chiede è questo: a cosa serve una fede che non mostra opere? E ci aiuta a considerare la domanda in tre punti. Vale a dire, una fede senza opere... 1. E' inutile per noi 2. E' disubbidiente nei confronti di Dio 3. Non rende giustizia a nessuno

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La fede ubbidisce alla legge - Giacomo 2,8-13

Senza legge siamo sbandati come onde del mare, senza legge siamo dentro un regime dell’ira gli uni contro gli altri, senza legge siamo alla mercé della legge del ricco contro il povero, senza legge è impossibile vivere la vita cristiana. Vediamo tre insegnamenti che riceviamo da questo testo che ci spronano a ricostruire il nostro rapporto con la legge di Dio e a fiorire nella vita con essa.

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La fede funziona senza favoritismi - Giacomo 1,9-11 e 2,1-7

Mentre un corpo sano può avere un malessere, un dolore, un fastidio e continuare ad essere un corpo sano, se si porta dentro un cancro devastante, questo va diagnosticato e possibilmente rimosso. Nella chiesa portiamo tutti i nostri pregiudizi: italiani contro stranieri, meridionali contro settentrionali; bianchi, neri e mulatti; residenti contro migranti; milanesi contro romani; laziali contro romanisti; giovani contro vecchi, ecc. ma se permettiamo a questi pregiudizi di diventare “favoritismo” stiamo introducendo un cancro letale.

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La religione provata - Giacomo 1,22-27

Nel testo che abbiamo appena letto, Giacomo ci sta dicendo proprio questo: per capire se la tua è una fede autentica o invece ti stai rivestendo di una falsa religiosità, devi specchiarti nella Parola di Dio. Solo essa ti mostrerà la vera immagine di ciò che sei. Giacomo, come il riflesso di uno specchio, ci da tre parametri per poter riconoscere se il vestito che stiamo indossando è una falsa religiosità o una fede autentica: Metti in pratica la Parola di Dio? Tieni a freno la sua lingua? Soccorri i bisognosi?

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